
Prima intervista di una nuova serie che vanno a integrare e spiegare quanto scritto in un precedente articolo.
Oggi andiamo a riprendere l’argomento I migliori page builder per WordPress: confronto tra Gutenberg, Elementor e Divi, andando a fare alcune domande a esperti che nel nostro caso utilizzano i page builder che ho preso in esame nell’articolo.
La prima è Eleonora Anzini, designer tra le più brave che conosco e esperta di Divi, tanto da essere una delle organizer del Meetup Divi Italia che si incontra prevalentemente online (e vi consiglio di iscrivervi).
Alle tre persone che ho contattato ho proposto 13 domande uguali per cercare di capire come si comporta il page builder che utilizzano sotto diversi aspetti che vanno dalla SEO alla semplicità per un principiante.
Passo la parola a Eleonora.
L’opinione di Eleonora Anzini su Divi
1. Come descriveresti in modo chiaro e diretto l’obiettivo principale del tuo page builder e il tipo di esperienza che offre agli utenti?
Come ogni visual builder Divi nasce per permettere a chiunque di costruire un sito in modo visivo WYSIWYG, cioè vedendo quello che fai, mentre lo fai, semplificando il processo creativo senza togliere libertà al design.
2. Quali ritieni siano i principali punti di forza che distinguono questo builder dagli altri?
Divi è estremamente intuitivo e dà un controllo visivo totale sul layout; con il nuovo “feature swap” arrivano Flexbox grid, breakpoint personalizzabili e righe annidate che rendono i layout più reattivi e accessibili. Al contrario di altri builder richiede da subito una licenza (molto accessibile e anche in versione lifetime per infiniti siti, un plus per chi lavora con WordPress) e rispetto ad altri fornisce migliaia di template gratuiti già pronti, perfetti per partire da una base solida o creare il proprio sito personale.
3. Quali sono invece le principali limitazioni o difficoltà che gli utenti incontrano più spesso?
Essere sopraffatti dalle tante opzioni potrebbe essere un rischio soprattutto per chi è alle prime armi: serve un minimo di tempo per orientarsi e imparare a usarlo con metodo ma una volta entrati nella filosofia della sua UI, Divi è molto intuitivo e semplice. Per chi vuole fare le cose “a regola d’arte”, l’aiuto di un esperto fa comunque la differenza, ma per iniziare, Divi ti mette in mano uno strumento già molto completo.
4. Come si comporta il builder in termini di prestazioni e velocità di caricamento del sito?
Proprio in questo periodo sta uscendo la nuova versione, Divi 5 che cambia radicalmente le performance dei suoi siti: il core è stato riscritto e il caricamento è molto più rapido, con un codice più pulito e un rendering front‑end fino a due volte più veloce. Ovviamente resta importante l’hosting, l’ottimizzazione dei contenuti e tutte le buone pratiche tradizionali, ma ad oggi Divi non ha nulla da invidiare ad altri page builder in termini di velocità, e anzi direi che la partita è molto aperta!
5. In che misura il tuo builder influisce sull’ottimizzazione SEO di un sito WordPress?
La riscrittura del codice e i tempi di caricamento più rapidi migliorano direttamente la SEO, e Divi resta compatibile con tutti i plugin SEO, permettendo di gestire titoli, testi alternativi e struttura semantica in modo completo. Se si vuole tenere tutto “in casa” Divi ha anche un suo sistema interno, ma personalmente di solito preferisco usare dei plugin SEO dedicati.
6. Quanto è semplice per un principiante iniziare a utilizzare il tuo page builder?
Per me Divi è tra i builder più accessibili per chi parte da zero: se non si vuole lavorare su un design originale bastano pochi click per personalizzare un layout gratuito e iniziare a orientarsi. Le librerie gratuite e la nuova interfaccia di Divi 5 con editing responsivo diretto rendono tutto più semplice e anche vedendola dal punto di vista del professionista/web designer, spiegare ad un cliente come aggiornare qualche contenuto è molto semplice. In più posso decidere cosa può essere modificato o meno, difendendo i layout disegnati da improvvise quanto indesiderate metamorfosi xD
7. Quali strumenti o funzionalità avanzate lo rendono adatto anche a professionisti e sviluppatori esperti?
Divi sa essere molto più tecnico di quanto sembri: oltre ai campi dinamici (nativi o via ACF), puoi creare logiche condizionali, configurare query con il loop builder e usare shortcode personalizzati. Con Divi 5 arrivano un’API per moduli custom, le design variables e un Inspector tipo Figma che permette di modificare colori e stili di più elementi in una volta, rendendo lo strumento ancora più completo anche per chi sviluppa.
8. Come si integra il builder con altri plugin o temi di WordPress, specialmente in progetti complessi?
Si integra perfettamente con tutti i principali plugin necessari per un progetto più avanzato: ACF, CPT UI, WPML, Woo e molti altri. La nuova architettura block‑based migliora la compatibilità con Gutenberg, ma consiglio comunque di lavorare sempre con un child theme e verificare la compatibilità dei plugin di terze parti, ché fidarsi è bene, ma si sa… 🙂
9. Qual è la tua opinione sull’evoluzione futura di questo builder nei prossimi anni?
Secondo me con Divi 5, il cui rilascio completo è previsto entro la fine del 2025, Elegant Themes, l’azienda madre, vedrà una vera ripartenza:il builder ora è più veloce, più accessibile e più pulito dal punto di vista tecnico, ha tutte le carte in regola per spingere ancora di più sulla sua diffusione.In più, essendo anche l’organizer del Divi Meetup Italia (meetup.com/divi-italia), vedo che la Community si sta interessando tantissimo per questa evoluzione, che sta raccogliendo davvero molti consensi.
10. Se dovessi consigliare questo page builder a una tipologia specifica di utente, a chi lo consiglieresti e perché?
In primis lo consiglierei a designer, freelance e agenzie che vogliono costruire siti belli e coerenti senza complicarsi la vita. Oltre alla facilità d’uso e alle sue caratteristiche tecniche, la licenza lifetime – che paghi una volta (!!!) e copre un numero illimitato di siti creati – è un game changer per chi fa siti professionali per lavoro.Poi lo consiglierei alle piccole realtà che vogliono costruirsi un sito senza troppe pretese e in autonomia, perché i template gratuiti lo rendono perfetto anche per chi non ha esperienza, garantendo un risultato più che soddisfacente con una spesa contenuta.L’unica eccezione la farei per i casi di siti micro o davvero di base: in questo caso forse consiglierei di mantenersi sull’uso di un tema WordPress standard, negli ultimi anni ne sono usciti di molto belli (un po’ a discapito dell’intuitività, secondo me) che per un sito semplice o un blog fanno egregiamente il loro lavoro.
11. Qual è, secondo te, la caratteristica del tuo page builder che viene spesso sottovalutata o fraintesa dagli utenti?
Il Theme Builder, che molti pensano si usi solo per le pagine, in realtà permette di creare template dinamici, gestire CPT e campi ACF. È una funzione potentissima, e quando la scopri difficilmente torni indietro!
12. Se potessi cambiare o migliorare un solo aspetto del tuo builder, quale sarebbe e perché?
Riorganizzerei ancora un po’ l’interfaccia: Divi 5 ha introdotto pannelli agganciabili e un layout più pulito, ma alcune opzioni restano un po’ nascoste e richiedono diversi click. Spero in un flusso di lavoro ancora più lineare e intuitivo.
13. Quali consigli daresti a chi deve scegliere oggi un page builder per creare il proprio sito WordPress?
Non partire dallo strumento, ma dal progetto: serve capire cosa vuoi raggiungere, come vuoi lavorare e quanto controllo ti serve.
