
Ho avuto il piacere di conoscere Giacomo Cariulo come organizer del Meetup WordPress di Arezzo quando iniziò a organizzare i primi meetup online durante il COVID. Mi ha subito colpito per la preparazione tecnica e la capacità di spiegare qualsiasi cosa in una maniera chiarissima.
Nel corso degli anni ho seguito Giacomo nella sua attività in Confartigianato e ultimamente nell’ambito dell’accessibilità.
Sono stato molto felice di incontrare Giacomo al WordCamp Verona dopo è stato speaker e devo ringraziarlo per la disponibilità che dimostra sempre, compresa quella per rispondere alle mie domande, e sono contento di poter pubblicare la sua intervista.
“Passo la parola” a Giacomo Cariulo:
1) Racconta qualcosa di te e del tuo lavoro
Il mio primo computer l’ho voluto all’età di 6 anni. Era un Commodore Vic-20. Evidentemente era nel destino. Sono diplomato programmatore, e nonostante frequentassi un istituto all’avanguardia, all’epoca della maturità (1997), a scuola non parlavamo troppo di internet, siti e diavolerie simili. Ma tanto Cobol. Quello sì. Poi ho dato spazio alla mia carriera sportiva. Sono un ex-ciclista con alcune esperienze tra i professionisti, finché quella strada non è stata più percorribile. Per fortuna non ho mai abbandonato la passione per l’informatica e così, nel 2004 ho deciso di intraprendere l’avventura nel webdesign. Non sono passato dalla fase “cugino”, qualche corso e partita iva prima del primo lavoro. Insomma i danni li volevo certificare! 😀 Anni di esperienze, errori e risultati. Poi è arrivato un momento dove il lavoro era diventato ingestibile e dovevo decidere se fare un passo in avanti o un passo indietro abbandonando qualche cliente. Così è nata Fluid Hub, un’agenzia di sviluppo full-remote. Non abbiamo mura e non abbiamo orari. Solo progetti, task e tanto senso di responsabilità. Lavoro ma anche work life balance. Ah, quella roba che il lavoro aveva preso il sopravvento, non è mica cambiata! Ora, in più, ho un gran senso di responsabilità nei confronti delle mie collaboratrici e dei miei collaboratori 😀
Ma non finisce mica qui: ho una società che si occupa di consulenza nel mondo dell’arte moderna e contemporanea con collaborazioni con le maggiori Case d’Asta, Fondazioni, Istituzioni. Ma è una storia lunga, magari ne parliamo un’altra volta.
Infine sono dirigente Confartigianato dove rappresentiamo le aziende ICT associate cercando di portare avanti gli interessi della categoria, motivo per cui oggi sono membro della Commissione tecnica UNINFO CT/531 sull’accessibilità.
2) Come hai scoperto WordPress?
Ad un certo punto sono arrivati i CMS. Il primo fu Joomla, poi è arrivata la prima richiesta per WordPress e da lì non ci siamo più lasciati. Ma per conoscerlo fino in fondo ci sono voluti anni. Ricordi la storia degli “gnomi” (ndr)? Voglio dire che la prima cosa di cui mi sono innamorato è stata la facilità d’uso, le mille funzionalità che si potevano aggiungere e spesso gratuite, o con costi limitati. Poi ho scoperto che dietro c’erano le persone (non gli gnomi). Tante persone, con capacità e passione straordinarie. Ed è stata una scoperta del tutto casuale, da cui è nata la partecipazione al mio primo WordCamp (Torino 2017), e poi a qualche Meetup, fino a partecipare un po’ più attivamente alla Community.
3) Quali CMS hai provato oltre a WordPress?
Prima di WordPress, ho provato Joomla. Credo me lo avesse fatto conoscere qualche collega. Quando già WordPress era entrato stabilmente nella mia vita lavorativa, c’è stato qualche piccolo tentativo con Drupal, ma subito abbandonato. Un periodo curioso è stato quello in cui ho avuto un’esperienza abbastanza lunga, su un singolo progetto, con Mezzanine. In realtà non ho approfondito lo strumento: ero inserito in un team e io mi occupavo solo di gestire i contenuti – rigorosamente inseriti in html – e fornire template html e css per il frontend. Poi c’era una parte del team che si occupava dello sviluppo perché il progetto era molto complesso. Negli ultimi anni, invece, sono più frequenti le richieste per Prestashop, altro CMS con cui lavoriamo, e Shopify.
4) Per cosa utilizzi WordPress?
È il principale CMS per il quale offriamo i nostri servizi: sviluppo completo, implementazioni di funzionalità, assistenza.
Lo utilizziamo per sviluppare la maggior parte dei nostri progetti, siti corporate o e-commerce, anche per quelli più complessi dove sono richieste funzionalità molto avanzate o integrazioni con strumenti o software esterni.
E poi, ovviamente, lo utilizziamo per i nostri siti aziendali.
5) Un plugin che consideri importante per te?
Di base non sono legato a un plugin in particolare. Ce ne sono alcuni che usiamo regolarmente e ci supportano nella fase di sviluppo, ma che poi verranno disinstallati al momento della consegna, altri che installiamo in caso di manutenzione continuativa, altri ancora per alcune funzionalità se il progetto lo richiede. Insomma, non c’è uno standard. Va detto che a volte alcune funzionalità le sviluppiamo direttamente, per avere un maggior controllo sulla funzione, perché deve fare una cosa specifica, perché vogliamo una soluzione snella e leggera, per cui non è detto che i plugin siano per forza la prima scelta. Ma se devo fare un nome, dico Woocommerce, perché al momento escluderei l’ipotesi di sviluppare un plugin analogo. Se la richiesta è “e-commerce su WordPress”, l’uso di Woocommerce non è nemmeno in discussione al momento.
6) Come contribuisci a WordPress?
Cerchiamo di partecipare agli eventi, come agenzia, con le nostre collaboratrici o i nostri collaboratori. Eravamo al recente WordCamp di Verona, saremo a quello di Pisa, ma in passato abbiamo partecipato anche al WordCamp Europe.
In ambito locale stiamo provando a far ripartire un Meetup. In passato sono stato organizzatore dei WordPress Meetup di Arezzo e Firenze, poi con la pandemia si è affievolito l’interesse del pubblico e li abbiamo dovuti mettere in standby. Mi piacerebbe farne ripartire almeno uno. Inoltre, alcune delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori dedicano alcune ore di agenzia per contribuire a WordPress. Per noi è un‘attività di grande rilevanza: ci permette di dare qualcosa alla community e alla crescita di questo progetto, e in più è uno strumento potente per la crescita delle nostre competenze.
7) A tuo parere è utile contribuire a WordPress?
Non solo è utile. È soprattutto etico.
Smettiamola di mettere sempre l’utilità al primo posto. E se proprio vogliamo usare la parola “utilità” allora sì, è utile. Per noi in primis perché, come detto nella precedente risposta, ci confrontiamo con colleghə e professionistə e acquisiamo ulteriori competenze. Ma prima di tutto, come ho detto, e come dico in agenzia, è etico. In qualche modo, grazie a WordPress portiamo avanti la nostra attività professionale anche dal punto di vista economico. È giusto dare il nostro contributo per sostenere e migliorare il progetto. E questa è una delle prime cose che specifichiamo con le persone con cui iniziamo una collaborazione.
8) Dove possiamo seguirti?
Qualche anno fa in bicicletta, ma sarebbe stata dura. 😀
Oggi sono decisamente sedentario e senza un grande spirito d’avventura, per cui è facile trovarmi davanti al computer e sui social (ndr: Facebook) . Non sono un esempio di iperattività (nemmeno in rete) ma ogni tanto appaio e soprattutto sono sempre disponibile per fare due chiacchiere.
E poi agli eventi. Cerco comunque di partecipare agli eventi di settore più conosciuti, per restare aggiornato, per nuovi stimoli e per incontrare di persona colleghə e professionistə che stimo e con cui ho il piacere di confrontarmi.
